venerdì 11 gennaio 2013

I luoghi comuni esistono.



Un jeeppone tira lungo sullo stop e inchioda dopo l’incrocio. Scende un Briatore in moncler e “TU DEVI ANDARE PIANO” urla al suv miracolato dal mancato schianto, che riparte umiliato. Lascia la macchina sul parcheggio del disabile e varca la porta del bar “Il Giardino”.
Pavimento in resina e pareti in cemento lisciato, colonne rosso porpora con capitelli oro, appliques di design, soffitto con travi a vista, lampadario in metallo trasforato. Signore con lunga coda brizzolata in fermagli di bigiotteria, doposci ai piedi, assorte nella lettura quotidiana. Vetrina con esposizione di brioches d’autore e sandwiches da blog culinario. Mi sembra di entrare in un cinepanettone.
Faccio il mio ordine accanto a un istruttore di qualcosa, lampadato e in tuta high cost. Una anziana Barbie modello Cortina Da’n’pezzo ringrazia il bartender in livrea verde per aver ritrovato il suo portachiavi, dal quale pendono quattro orsetti gamgam style.
Dunque è vero, i luoghi comuni esistono, e a Forte dei Marmi vengono davvero a svernare anziane signore provenienti da un pianeta in cui i vecchi Ken fatturano consulenze dalla poltrona del soggiorno di città, godendosi la pensione, mentre le vecchie Barbie vestono Prada e leggono il giornale in doposci al caffè “il Giardino”.
Questo è l’anno delle epifanie per me e mi appunto sul quaderno mentale: la prossima volta che nasci ricordati di nascere ricca.
Il caffè è buono e costa 30 cent in più rispetto al resto di questo mondo; lascio il Giardino, la piazza griffata, il jeeppone arrogante e vado a sostituire il mio bigliettino per la sosta gratuita, che se mi tanano mi massacrano di verbali. 15 minuti sono gratis, in centro a Forte, ma solo 15; un’ora costa due euro, il doppio rispetto al resto di questo mondo.
Attraverso il lungomare e m’allungo verso il pontile che s’allunga sul mare, annotando i suoni dell’acqua mentre procedo: le fontane baldanzose, le onde infrante, la quiete del mare aperto.
In cima al pontile un gruppo di pescatori e pensionati, però quelli di questo mondo. Guardano le reti, guardano i secchi, guardano il mare. Ho preso la chitarra, chi canta è il mio cuore cantano in coro organizzato, con solista e accompagnamento a cappella, perchè “oggi” dicono “tanto valeva stare a casa”. Non parlano il fortemarmino, i pescatori e i pensionati di questo mondo, ma quercetino, anzi guergetino.
A Forte dei Marmi si parla milanese, romano, fiorentino, al limite inglese o meglio ancora russo; non esiste una lingua di Forte dei Marmi, perché, ne sono quasi sicura, Forte dei Marmi non esiste.

4 commenti:

  1. Briatore contro i resti d'Italia. Anche quando c'è poco da raccontare, tieni incollati a video. E le tue ombre, pure mica scherzano :-)

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