sabato 31 marzo 2012

Scriccioli

A guardarla ora, quello scricciolo biondo, rassomiglia ad un giunco mosso dal vento.
Prova e riprova l’esercizio cercando la perfezione del gesto, come fosse l’unica cosa che conta. Con passi mandati a memoria nel tempo rincorre la musica eseguendo movimenti talmente leggeri da sembrare spontanei.
Conosce il punto dove accelerare perchè è in ritardo e il punto dove fermarsi, contando fino a tre, perchè così vuole la figura; sa quando sorridere e dove puntare lo sguardo.
E alla fine, quando l’esercizio è concluso, pianta gli occhi in quelli della sua allenatrice per indovinare com’è andata e dove ha sbagliato.
A guardarla ora, mentre ascolta il responso con quell’espressione concentrata, si direbbe già una donna.
A me che osservo dalle gradinate sembra di vedere una di quelle puntate di Sfide, dove si ripercorre la strada di atleti arrivati prima che arrivassero. E fa un certo effetto pensare che ha otto anni.
Tutti i bambini amano la ripetizione, sanno che solo ripetendo impareranno. Poi questo talento si perde, purtroppo, e gli adulti non ripetono: il gioco è bello quando dura poco.
Durante l’allenamento lei ripete, sempre, in continuazione. Ha moti di stizza, certo, quando una cosa non riesce, ma poi li domina, e torna concentrata.
Anche le altre ragazze, quelle della fascia superiore, ripetono e ripetono. Forse non hanno ancora raggiunto il momento in cui perseverare diventa diabolico. Hanno corpi più maturi della loro età, o forse ero io che a 15 anni ne dimostravo 11. Ma hanno lo spirito di gruppo dei bambini. Ridono, cercano il tempo con gli occhi, si fanno scherzi delicati, si abbracciano, si raccontano i segreti in spogliatoio.
 E’ una bella strada, quella della ginnastica. Rende forti, allenati, regala un obiettivo per il quale si rinuncia allo sballo in discoteca o alle vasche in passeggiata con gli amici.
A me che osservo da fuori sembrano invincibili.

“Se io fossi un colore sarei il colore sarei il viola del bellissimo immaginario
un rumore sarei il rumore del mare che dà al silenzio un senso
un movimento, sarei il movimento della ginnasta, che nasconde una grande fatica
un’emozione sarei l’emozione della solitudine che lascia parlare il silenzio”.

Se io fossi adulta vorrei avere questa forza dentro.