- Ora mettilo qui.
- No
- Avanti, senza storie.
- Non posso, è interessante
- Figuriamoci. Mettilo nel cestino.
- Ma potrebbe servire
- E cosa te ne faresti?
- Ci metto in filo argentato e diventa un pallina per l’albero di Natale
- Siamo ad aprile, sembra prematuro pensare al Natale.
- Posso fare un alberello di carta, e poi decorarlo con le palline colorate
- E’ una stagnola dei cioccolatini, ne troverai a migliaia da qui a dicembre. Progressi?
- Ieri sono andata in discarica.
- Deo gratia. E cosa hai portato?
- 38 chili di carta. Me la scalano dalla tassa dei rifiuti.
- Bene, e poi?
- 5 chili di olio vegetale. Lo sa che è reciclabile al 98%? Ci fanno il biocarburante, l’ha detto Jacona
- Lo so. E poi?
- 2 chili e mezzo di metallo, comprese le retine del prosecco.
- E le corone? E i tappi di sughero?
-
Le corone le ho tenute: tintinnano. E con i tappi magari ci avvio il
fuoco quest’inverno, oppure ci faccio i tetti per le casette del
presepio.
- Siamo sempre ad aprile. E poi?
- Poi il vetro, e
anche la scatola dei piatti rotti. Tanto quando farò i mosaici alle
pareti posso attingere dal giacimento di piastrelle rotte sul sentiero
sotto casa.
- E le bottiglie?
- La batteria del portatile e
la scheda della caldaia bruciata che andrebbero nell’elettrico ma la
tipa della discarica non le ha pesate e le ha buttate nel nero. Però non
si fa, così ero capace anch’io... Poi un sacco di plastica: le buste
del cibo per i gatti, due sedie da giardino rotte, e le seggioline delle
bimbe che ormai non le usano più. E una paletta per i rifiuti
disintegrata.
- E le bottiglie?
- Di quelle ne ho poche, uso l’acqua del rubinetto.
- Non fare la finta tonta, i flaconi dei detersivi? E i tappi?
-
Li ho tenuti, non posso buttarli: sono talmente belli. Quei colori
brillanti e quelle forme così diverse. Il tappo della panna montata da
spruzzare per esempio, è sferico! Lo posso usare come pallina per il
detersivo. Ho letto su Altroconsumo che la pallina con il detersivo
direttamente nel cestello aiuta a lavare meglio i panni a bassa
temperatura. E’ per via dell’azione meccanica di sfregamento. Un po’
come lavarli a mano.
- D’accordo, ma di tappo a pallina ne basta uno per il bucato. E gli altri?
-
Possono servire a un sacco di cose. Lo sa che alcuni si incastrano tra
di loro meglio del lego? I tappi del detersivo con quelli
dell’ammorbidente, per esempio. Sono anche in nuance di colore, verde
chiaro e verde scuro.
- E cosa te ne fai?
- Quando ne avrò a
sufficienza posso regalarli alla scuola materna, come costruzioni, per
far giocare i bambini. Oppure ci faccio un Othello reciclato. Con quelli
della Schweppes da litro e del latte nel tetrapak. Ne servono solo 64
per tipo, li incastro l’uno dentro l’altro e ci vengono fuori le pedine.
Certo, quelle vere sono bianche e nere ma anche gialle e bianche va
bene uguale, no? Al limite la scacchiera la faccio in tinta…
- Ma: e tutti gli altri tappi? Ne hai buste piene.
- Li tengo da parte perché ci si fanno le sedie per i disabili!
- Allora dalli ai Cattodem o agli Equosolidali. Devi buttare, non puoi accumulare continuamente.
-
Non posso pensare che tutti quei meravigliosi oggetti, con le loro
forme e colori e materiali vadano perduti. Non è possibile che servono
solo a “contenere” e che una volta vuoti non servano più. L’uomo non può
aver usato il suo ingegno per realizzare cose che servono solo a
“contenere”. Devono aver un altro scopo, un'altra funzione.
- Ce l’hanno, li metti nell’apposito cassonetto e vengono riutilizzati. Cambiano forma ma la sostanza rimane.
-
Non è la stessa cosa, quegli oggetti sono belli in sé. Sono perfetti
nella loro forma. Si tratta solo di scoprire per loro una nuova
funzione.
- Gli oggetti che accumuli sono progettati con uno scopo. La loro bellezza non è oggettiva, ma intrinseca nella loro funzione.
-
Sa, ho costruito uno scatolofono una volta, con un contenitore del
pesce in polistirolo e qualche elastico, come hanno fatto alla Gaia
Scienza.
- Signoriddio, e cosa ne hai fatto?
- L’ho fatto vedere alle bimbe; l’hanno suonato e si sono divertite.
- Per quanto tempo?
- 48 secondi.
- Poi cosa ne hanno fatto?
- Lo hanno messo in camera a prender polvere.
- Appunto. Vediamo cosa tieni nella tua borsa. Queste?
- Nocciole. Le ha raccolte il pericolo biondo e mi ha chiesto di custodirle.
- Quando?
- 15 giorni fa.
- Te le ha più chieste?
- No
-
Allora puoi buttarle. Se un bambino ti fa custodire una cosa e non te
la richiede nel giro di mezza giornata, ha perso interesse e la puoi
tirar via. Sentimi bene: la tua famiglia ha diritto di vivere in un
luogo sano e ordinato. Non puoi accumulare qualunque cosa ti sembri
degno.
- Ma mi saranno utili, posso…
- Lo so, le so tutte.
Coi cd puoi farci il caleidoscopio o i portafotografie, le cartucce
della stampante le puoi far rigenerare, con le buste termiche del
supermercato puoi rivestirci le bottiglie o farci le pochette per le
merende delle tue figlie, nelle latte dei pelati puoi metterci a dimora
le piantine e con i biglietti del treno ti ci potrai fare i filtri.
Non
funziona così, devi liberarti di quanto hai messo da parte fino ad ora.
Nella prossima seduta voglio vedere le ricevute della discarica.
- Dottore, non credo di farcela.
-
Puoi e devi. C’è un provvedimento della Polizia Sanitaria. Tu sei qui
per farti curare, ricorda che io sono la tua ultima possibilità, dopo di
me c’è il ricovero coatto. La seduta è terminata, puoi passare alla
cassa.
- Cassa? Ma le sedute fanno parte del Trattamento di
Assistenza e Supporto Psicologico per gli Accumulatori Compulsivi
inserito nel Programma di Ordine e Salute Mentale Nazionale. La
prestazione è gratuita per quelli con patologia certificata.
- Spese di segreteria. Sono 130 troni.
- Alla faccia. Posso pagare con le monete da 5 cent?